zig-zag nella sera

Le finestre frantumano il grande inferno cittadino
di infernucci che ciucciano luci.
Demoni rossicci, si impennano le macchine
e il frastuono dei clackson esplode sulle orecchie.

Sotto un’insegna con le aringhe di Kerč
un vecchio malconcio cerca a tastoni gli occhiali
e scoppia in lacrime quando nel tifone della sera
un tram in corsa scaglia in alto le pupille.

Nei buchi dei palazzi dove arde il minerale
e il ferro dei treni ostruisce il foro
getta un urlo un aereo e piomba dove
al sole ferito cade un occhio.

Sulle coperte gualcite dei fanali allora
sviene d’amore, oscena e ubriaca, la notte
e arranca dietro i soli delle strade,
a tutti inutile, la flaccida luna.

V. V. Majakovskij, Zig-zag nella sera, in Latte di giumente, 1913, trad. it. di S. Vitale